Poesia
La catena dell'Anima di Ibn Zaydun
Quando dal profondo dell'anima
Ti parlo di amore, vita mia.
Il mio cuore si strugge
ricordando i giorni felici.
Piango lontano da te,
e le mie notti passano cupe,
Perché era la tua bellezza
a rischiararle con la sua luce.
Allora non temevo coloro
che da te mi allontanavano;
Oggi il pensiero di vederti ancora
è un dolce sogno e una pietosa bugia.
Da quando mi allontanarono da te,
il mio cuore è diventato la tua dimora.
Per il mondo,tu mi ha dimenticato,
ma sei tu, il mio mondo e il mio cielo.
Circondata dalla fortuna, hai cancellato
il pensiero di chi sempre ti ama.
Anche il più piccolo ricordo,
non ha raggiunto lo scopo che
inevitabilmente perseguo.
Quale scopo? Quello della mia vita
Rispondo ad ogni istante.
Mai, mai, finirà questo nostro amore:
Misterioso, immacolato,
Vivrà per sempre nel mio cuore.
Per conquistare il tuo,
Sangue e vita darei.
Un piccolo sacrificio
se paragonato alla magnificenza del premio.
Questo giogo che mi incatena l'anima,
nessuno potrà toglierlo,
perché fosti tu a metterlo;
Non temere la sua ribellione.
Disprezzami! Devo soffrire;
Rimproverami! Hai ragione;
Fuggi! Ti scongiuro; Parla! Ti ascolto;
Comanda! Sono il tuo schiavo.
Da quando non ti ho vista più,
Le forze mi hanno abbandonato,
Rivelando il mistero che solo a te ho confidato.
A denti stretti non tralascio l'impossibile
per vivere al tuo fianco,
senza timore e senza scoramenti.
Volesse Dio,
che io possa vedere di nuovo il tuo viso superbo,
Bello come la luna,
Chiaro come le stelle.
Ora, nelle mie notti oscure,
Piango, ricordando quelle stesse notti
che con te splendevano
e che sono trascorse così in fretta.
Trad. Adolf Friedrick von Schack