Poesia
Il voto di Hafiz
Fanciulla, la luce brillante della luna
e' il riflesso della tua bellissima guancia;
In quella fossetta si nascondono piacevolmente
i lascivi aneliti e le grazie.
Quando vorrà Dio che si avveri il mio desiderio
di vedere liberamente sciolti all'aria
i tuoi capelli dalle ondose trecce
e il mio animo ritrovare la sua antica calma?
Per vederti meglio, per adorarti
la mia anima si avvicino' ansiosa alle tue labbra;
Resta sospesa in loro, da te sola dipende se ritorna,
o se del tutto si allontana.
Il mio cuore malato soffre e perisce;
Che sappia colei di quanto dolore è causa,
sappia che è per il suo amore che soffro.
E voi, amici, siate cauti.
Perché non sono diverse le vostre anime,dalla mia.
Nell'oltrepassare la soglia della mia porta
Alzate la vostra tunica
Perché bagnato è il pavimento del sangue
delle vittime a te sacrificate.
Di guardare la tua guancia e frenare
quell'ardente desiderio a che giova?
Non vale nulla davanti ai tuoi occhi
orgogliosi di una virtù cosi rara?
Forse la fortuna dorme così profondamente
perché illuminata della luce che i tuoi
occhi brillanti spargono attorno senza mai smettere?
Oh zefiro, portaci i fiori
delle tue guance sempre fresche;
Cosi potremmo aspirare l'essenza
che il tuo incantevole giardino esala.
Questo è di Hafiz l'anelante voto;
ascoltalo, e dimmi di si, mia dolce amata;
Affinché io abbia la fortuna di assaporare quell'ambra
che il tuo labbro distilla e l'amore lambisce.