Poesia

Laila e il Califfo di Yalal al-Din Rumi

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Scritto da Federico

Leyla e Majnun - Biblioteca Gallica bnfIl Califfo chiese a Laila:" Sei tu colei

Per la quale Majnum perse il senno e la ragione?

Tu non sei più bella di tante altre donne.

Ella rispose: Taci, tu non sei Majnun!

Se tu avessi gli occhi di Majnun,

Il tuo sguardo abbraccerebbe la visione dei due mondi.

Tu conservi intatta la tua ragione, ma Majnun ha perso la sua.

Quando si è innamorati, rimanere svegli è un tradimento.

Quanto più l'uomo è desto, più è assopito per l'amore.

E' la veglia che incatena il nostro spirito

E fa della nostra anima la preda di inutili bramosie,

Preoccupazioni di perdite e di guadagni, paura della povertà.

L'anima in questa maniera non si conserva né pura, né dignitosa

né splendente,

Senza l'aspirazione di ascendere al cielo

E' proprio assopito colui che smania per ogni piccola bramosia

E dialoga con ogni fantasia


Trad. di E.H. Whinfield

Copyright 2011 Laila e il Califfo di Yalal al-Din Rumi. Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported.
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