Poesia
Il Poeta -dedicato ad Hafiz
Disse il poeta: Quando verrà l'ora della vostra morte,
Tutta la vostra vita scorrerà dinanzi ai vostri occhi
come i granelli di sabbia di una clessidra,
Egli metterà due dita sulle vostre orecchie,
e due sui vostri occhi, uno sulle vostre labbra,
Sussurrando: “Silenzio!" Anche se l' orecchio è sordo.
I tuoi occhi, mio Hafiz, sono oscurati dall' Eclisse del Tempo,
Le canzoni che tu hai cantato
potranno ancora essere ascoltate da tutti gli uomini
Canzoni di risate ormai spente, caldi canti di un amore antico,
Canzoni del calice in cui una volta scorreva il rosso rubino del vino
Canti di rose la cui bellezza è ormai dimenticata,
Di un usignolo il cui canto divino si è ormai affievolito
ma la cui musica rimane incisa come un ricordo indelebile,
come le dolci note delle tue canzoni d'amore.
Oh! Te che cercavi le chiavi della Vita e della Morte!
Mentre tu cantavi così, la leggera brezza estiva
soffiando sul giardino di Mossalla, e sul lento fluire del ruscello Ruknabad
che scorreva attraverso l'intreccio delle rose,
trasportava la tua voce il più lontano possibile dai tuoi sogni,
dalle orde tartare di Isfahan e Bagdad
fino a perdersi nel mare di Yezd fino al lontano Indo,
li dove il sole tramonta sulle tue parole.
Ecco, ora ridiamo, lasciandoci scaldare dal fuoco dell'amore,
Siamo assetati e pochi osano chiedere al vino quali sono i loro desideri.
Innalziamo le nostre voci in un inno di dolore;
Cantiamo lodi di gioia e di dolore a colui che ci ha donato la saggezza.
Se gli echi delle mie povere rime rimarranno impresse nei loro cuori,
verranno un giorno a portare corone di fiori sulla mia tomba.
Maestro e Poeta, e tutto sarà come prima.
. di Gertrude Lowthian Bell