Poesia
Lacrime e Sorrisi di Kahlil Gibran
Io non cambio la malinconia del mio cuore con l'allegria degli altri,
e non desidero che le lacrime che sgorgano dal mio cuore afflitto
si trasformino in risa;
desidero che la mia vita sia sempre lacrime e sorrisi.
Lacrime che purificano il mio cuore e mi introducono al segreto
della vita e della sua oscurità;
sorriso che mi avvicina ai miei simili e che sarà il simulacro
della mia glorificazione verso Dio.
Lacrime per immedesimarmi in coloro che hanno il cuore afflitto,
sorriso per esternare la mia gioia per l'esistenza.
Preferisco morire sano e felice e non condurre un'esistenza inutile e vana.
Desidero che nel profondo della mia anima ci sia sempre un'avidità per l'amore e per il bello,
ho notato che gli indifferenti, sono i più sventurati e angosciati.
Per il mio spirito udire i sospiri di desiderio degli innamorati è più melodioso del suono dell'arpa.
Viene la sera, i fiori rinchiudono i loro petali e dormono cullati dalla nostalgia; all'arrivo dell'aurora, dischiudono le labbra per ricevere un bacio dal sole.
La vita dei fiori, nostalgia e abbracci, lacrime e sorrisi.
Evapora l'acqua del mare, si eleva verso l'alto, si raccoglie
formando le nuvole che attraversano le cime delle montagne e le valli;
ma quando vengono sfiorate dal soffio di una delicata brezza,
si disperdono in lacrime, cadono sui campi, si riuniscono ai fiumi per ritornare alla primitiva dimora.
La vita delle nuvole, separazione e riunione, lacrime e sorrisi.
Così l'anima si separa dallo spirito, vaga nel mondo materiale e passa come le nuvole in cima a montagne di tristezza e valli di allegria fino ad incontrare il sorriso della morte;
e ritorna da dove è venuta, verso la fonte di bellezza e di amore, verso Dio.
Trad. dal Siriano al Portoghese di Jose' Mereb. Rio de Janeiro 1920