Poesia

Sogno inutile di Ercole Luigi Morselli

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Scritto da surya

 

Questa notte ho sognato di essere il mare.

Grande come il mare, libero come il mare, sterile come il mare,

e così che mi piacerebbe essere !

Vorrei che non fossero queste miserevoli passioni umane ad agitarmi,

ma il Maestrale e il Libeccio aizzati delle foreste.

Non amare e essere amato; non odiare e essere odiato.

Ornare di perle mille donne e mille ucciderne ogni giorno, sentirmi maledire e benedire senza mutare la faccia,

cullare sulle mie braccia le balene stanche,

fare ruzzare i delfini spensierati tra le mie schiume,

assistere con lo stesso sorriso alle opere lente della pesca e alle cene rapide dei pescecani , carezzare le alghe odorose e lucenti nei miei golfi sonori e scavare grotte nelle montagne di granito, per mangiarmele in un sol boccone .

Mettere paura al vecchio timoniere con una buona ditata all'ala del timone, oppure sfondare con un pugno la nave e veder la Morte svolazzare sulle mie acque richiamando con un fischio un branco di pescecani dispersi.

Sospirare alla luna come un poeta qualunque, ma scalando le nubi,

sulla groppa dei cicloni!

Grande, libero, sterile come il mare, e così che mi piacerebbe essere !

E vorrei conservare, dentro le mie vaste viscere in feconde,

ricchezze incredibili, tesori più grandi dei sogni umani;

e ridere della Terra melensa che ogni giorno si lascia scorticare, manomettere, trapanare, sondare, sviscerare senza far parola;

e ridere ancor più vorrei degli uomini che, scontenti della loro stupida terra, si consegnano alla mia pazzia infida, in cerca di poche monete.

Ma forse sarebbe inutile per me, essere il mare!

Se a qualche mia spiaggia canora venisse colei per cui oggi ancora la mia povera anima d'uomo ritrova qualche pensiero amabile,

venisse placidamente sotto la languida luce della luna, oppure rapida discendendo sotto i cocenti raggi del Sole; e alzasse le sue mani di Maga sulle mie membra tremanti, e gridasse forte :

A me ! A me che ti amo ! Tutti i misteri del tuo profondo, tutte le ricchezze che custodisci nel tuo cupo segreto !... e io affonderei le mie braccia informi dentro le mie viscere di ghiaccio,

e ogni più splendente tesoro strapperei, e faticosamente su per l'erta del fondo, lo spingerei fino ai piedi suoi, per essere sfiorati delle sue lunghe mani di Maga, per essere illuminati dai suoi grandi occhi innamorati.

Copyright 2011 Sogno inutile di Ercole Luigi Morselli. Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported.
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