Poesia
All'Inquietudine di Gregorio Martinez Sierra
Strana Amante che ci tieni prigionieri
con il battito del tuo sguardo;
Amante dagli occhi tristi
e dai baci freddi come la paura dell'ignoto
Inquietudine, regina pazza e molto amata,
Espero rosso dalle notti stregate,
pietra che cade e frammenta in bolle
l'acqua scura dei cuori,
dove la Luna pone i suoi riflessi iridescenti
sciogliendosi in lacrime d'argento
A poco servono le lacrime della Luna!
La febbre della tua bocca,anche se ci uccide
oh! cara Inquietudine!
E' come una ninna nanna, é come il dondolio della culla
la vita è una sera d'inverno in un giardino,
e l'anima è una rosa.
Il pianto di un violino lontano è come un volo di farfalla.
Viene a turbare la pace meravigliosa
e il volo e il pianto della musica sono una stessa e unica voce:
la tua voce amata;
la tua voce,gloria e pugnale, ansia e fortuna del nostro cuore,
la stupida pazzia scatenata dalle tue risate.
Per le tue risate, Inquietudine,suona il pianto,
per la tua carezza che è come una ferita
per la tua canzone che è tutto il disincanto
per il tuo bacio che uccide e da la vita,
serpente addormentata nella rosa del giardino.
La rosa trema e il giardino palpita
udendo le tue risate!
Oh! Folle Amante!
La rosa trema e io dico:
siano benedette le tue risate e la follia della tua bocca.
Ogni lode mi sembra poca cosa
per la sovrumana meraviglia che è la vita
e il vivere al ritmo delle tue canzoni,
e portare nel cuore i semi delle tue insperate fioriture
che fanno dei cuori, i Poeti.