Poesia
Parole alate di Anthero de Quental
Raggi di luce estinta, echi perduti
di voce che svanisce nello spazio, assorta;
i miei canti voleranno di tempo in tempo,
Come le foglie che il vento spazza via
Non sa la foglia già avvizzita e secca
che un soffio di vento la solleva in alto,
Che un altro soffio subito la lascia ricadere
Non sa la triste foglia del ramo dove nacque,
la linfa che la nutrì, quando era ancora bella,
il tronco che adornò con una verde gala
e dove tra le sue sorelle splendette nel pomeriggio ameno
Strappati dal tronco, senza calore, senza vita,
Figli orfani che un petto non riscalda,
un petto materno ebbro d'affetto,
i miei canti voleranno di tempo in tempo
come le foglie che il vento spazza via.
Ma se qualcuno, vedendo la foglia abbandonata,
conserva nella sua mente il ricordo del tempo antico
quando bella, vestita con sfarzo e con gale,
Brillò ricca di linfa e luce e vita;
Se la sua mente sogna la pura essenza
che anima la polvere sollevata dal vento;
Se il corpo darà un'ombra fuggitiva,
e la voce si unisce all'eco, e il fuoco ai raggi;
se qualcuno sapesse cantare il sentimento intimo,
Oh, costui comprende la vita, le convinzioni
di questa vita che anima ancora il canto.
Se qualcuno avesse nel petto un'urna mistica
dove si raccoglie l'amore, costui dovrebbe amarmi;
Sei libero, perché un tiranno non ti ha ancora comprato
Batte un cuore, che come me
dovrebbe salutare l'aurora dei nuovo giorno.
Se sei un anima che ricorda con nostalgia la patria eterna
che gli diede il Signore, del cielo
insieme a me dovremmo elevare un inno a Dio
Ci sarà un altro mistero di canto e la lira,
la libertà, l'amore sono rivolti a Dio.
E già strappato dal tronco dove ha dimorato
il mio canto volerà di tempo in tempo
come le foglie che il vento spazza via.