I miti gli eroi e le leggende del passato
Cosmogonia indiana
I diversi scritti dei testi Brahmanici, relativi alla formazione dell'universo, hanno molti punti oscuri e non del tutto decifrati, presentano notevoli differenze gli uni con gli altri e a volte le più assurde contraddizioni. Scopo di questo lavoro non è quello di conciliare tutti i vari punti di vista ma quello di fare una sintesi chiarificatrice mirata a dissipare per quello che è permesso dalle nostre conoscenze una fedele e concisa analisi della cosmogonia indiana.
Parabrahma: Fin dal principio, c'era un Dio supremo, unico, eterno, infinito, onnipotente, perfetto, incorporale e invisibile, presente in ogni parte, sostanza universale, causa di tutti i fenomeni, anima del mondo e di ogni essere, forma della scienza e del mondo infinito, a volte piccolo come un atomo, a volte grande come l'universo, ineffabile e incomprensibile per la sua essenza. Era quell'essenza o divinità creatrice che diede vita e sostanza a tutto l'universo ma che non aveva vita, né volontà né intelligenza né forma, prerogative queste, che si acquistano con l'incarnarsi della propria sostanza da essa prodotta, causa universale di tutte le cose, essenza suprema, principio e fine di tutti gli esseri. Principio del creato da cui tutti gli esseri partono e si ritornano e che come una serie infinita di anelli intimamente connessi tra loro costituiscono la grande catena dell'esistenza rappresenta simbolicamente dal serpente che tenendo in bocca la propria coda rappresenta il ciclo concentrico dell'esistenza, esistenza che inizia si sviluppa e termina quasi nutrendosi di se stessa. La vita che non è altro una serie di atomi combinati e variamente assemblanti, per numero e proporzione è ciò che si chiama creazione, vita ed esistenza degli esseri e che all'opposto la morte non è altro che l'incontrollato dissolvimento di essi che sono già pronti per ritrasformarsi nei principi di una nuova creazione. Gli Hindù lo chiamano Brahma, Parabrahma o Atma. Om fu la prima parola pronunciata dalle sue labbra.
Om: è la prima parola creata. Om o Prana, l'etere più puro, racchiude in se tutte le qualità e tutti gli elementi di tutti gli esseri creati, è il nome e il corpo di Brahma e di conseguenza è infinito, autore e padrone di tutte le creature. La vacca è la sua immagine, così come lo è ugualmente del mondo.
Caos: In una epoca primordiale, tutto quello che esisteva, si trovava sommerso nella più profonda oscurità in una completa confusione e sembrava che il mondo intero fosse consegnato ad un sonno profondissimo. Questo era il vero Caos, il risultato della dissoluzione dell'universo, cicli ininterrotti di creazione e distruzione che nell'eternità si sono succeduti periodicamente. Il Dio supremo, risolvette produrre dalla propria sostanza gli esseri mobili e immobili e unendosi a Maya illusione, diede inizio alla sua opera immensa.
Maya Brahma: E' l'unico reale e positivo che esiste, il resto è solo apparenza. Il fondamento di questa illusione risiede in Maya. Quello che da la vita a tutte le creature altro non è che il desiderio di Brahma e della sua eterna e divina volontà. Si rappresenta Maya come una vacca di tre colori, che si chiama Camadhenu. Questi tre colori sono le tre qualità della bontà, della passione e dell'oscurità che trovano compenetrate in tutta la natura. Nel seno di Prakriti, Atma, l'anima suprema, il principio, Brahma risiedeva nel centro di quelle tre qualità, come un ragno nel centro della tela. Maya, dipanò il tessuto e la madre di tutte le cose unendosi a Brahnma, diede alla luce Trimurti o le tre forme e i tre aspetti di Dio.
Le acque primitive: Il mondo si trovava occulto, sommerso dalle acque. In queste si trovava l'Atma. Da queste inizio' a formarsi i mondo. Tutto l'esistente era acqua; Om e l'acqua erano la stessa cosa. Le acque primitive costituirono quello che si chiama il mondo di Maya.
L'uovo cosmico: Dopo che furono concepite la Trimurti e le tre qualità, immediatamente cadde sopra le acque un germe. Questo germe si trasformò in un uovo, brillante come l'oro e risplendente come un astro luminoso e da questo usci l'essere supremo, Brahma, l'essere creato da se stesso.
Brahma: Ha anche altri nomi: si chiama Narayama o colui che si muove sopra le acque; Hiranyagarbha o colui che è uscito da una matrice dorata, chiara allusione all'uovo d'oro. Hiranyagarbha, è il principio di ogni produzione; produzione primaria e fenomeno della natura, il cui corpo è l'universo visibile. La sua bocca divora ogni cosa, la sua testa e i suoi sensi giungono fino all'infinito; è il tuono, è l'albero della vita; essere unico nel mondo coperto dalla sua immensità. Questa sostanza primigenia, insieme agli elementi sottili e all'intelligenza individuale è chiamata dai saggi Mahatma o grande anima; Sati o verità. Si chiama anche Mut, la morte, perché distrugge e ingloba in se stesso tutto quanto produce.